La cosiddetta Via Astura era, insieme all’Ardeate – Lanuvina, la più importante arteria stradale dell’antica Lanuvium. Le numerose vestigia archeologiche che sorgono nelle sue immediate vicinanze e per tutto il suo percorso dimostrano che la strada, esistente gia nell’VIII sec. a.C., era dotata di infrastrutture di una certa consistenza e che elevate percorrenze giornaliere dovevano interessarla.
Sappiamo anche che la via, nel I sec. a.C., era praticata da Cicerone, come l’oratore stesso dice nelle varie lettere che invia all’amico Attico, per recarsi nei suoi possedimenti sulla costa, nella zona di Astura.
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Il monumento più interessante che troviamo lungo il percorso della strada è Ponte Loreto, databile tra il II e il I sec. a.C., che si presenta a una sola arcata a tutto sesto, in opera quadrata, con conci di varie dimensioni.
Il parapetto è formato da grossi parallelepipedi trapezoidali che vanno rastremandosi verso i lati, dando al ponte la peculiare forma a schiena d’asino.
L’aspetto più caratteristico della struttura è che il suo asse non è ortogonale a quello della via che lo attraversa. Molti studiosi parlano di due fasi costruttive; alcuni ipotizzano la costruzione di un ponte in asse con la strada e a 40° dall’asse del torrente (I fase) e di uno spostamento della parte superiore di 5° rispetto al torrente (II fase); altri accennano a una piattaforma che assicurava stabilità all’arcata del ponte, in asse con il torrente (I fase) e alla costruzione di un viadotto vero e proprio orientato con la Via Astura (II fase); P. Garofalo, recentemente, ha ipotizzato una sola fase costruttiva per il ponte, portando una serie di esempi simili.